Altro appuntamento importante per gli appassionati d’Arte Contemporanea. Sabato 18 Maggio, la Gutenberg Edizioni sbarca al CRAC (Centro Ricerca Arte Contemporanea) per presentare il nuovo Catalogo “DIASPORA DEL MITO. La sponda ionica”, a cura del critico Massimo Bignardi, e collegato all’omonima mostra.
L’evento avrà luogo presso la sede del duecentesco ex Convento dei Padri Olivetani e si avvale della collaborazione della Cattedra di Storia dell’arte contemporanea del Dipartimento di scienze storiche e dei beni culturali dell’Università degli Studi di Siena, del Museo ARCOS di Benevento, e del patrocinio della Regione Puglia e della Biennale della Prossimità.
«La mostra – scrive Bignardi nel catalogo pubblicato da Gutenberg Edizioni – traccia un fil rouge sotteso ai linguaggi che hanno caratterizzato la scena artistica contemporanea, degli ultimi tre decenni. Sedici artisti provenienti da generazioni diverse e da diverse pratiche creative, i cui linguaggi sono segnati da una larvale riscoperta della Grecia, quale dimensione, avrebbe detto Hillman, archetipa «della nostra mente e della nostra cultura».
È divisa in quattro parti che si richiamano, per affinità, ad altrettante figure tratte dal dizionario mitologico e connesse al pensiero pitagorico, a quella Scuola nata nelle terre della Magna Grecia ionica: Mnemosine, Icaro, Orfeo e Dioniso.
La mostra propone opere, provenienti da istituzioni museali e da collezioni private, di: Hermann Albert, Nicola Carrino, Angelo Casciello, Bruno Ceccobelli, Claudio Costa, Giulio De Mitri, Stefano Di Stasio, Giannetto Fieschi, Omar Galliani, Giuseppe Maraniello, Luigi Pagano, Antonio Paradiso, Piero Pizzi Cannella, Francesca Poto, Angelomichele Risi, Guido Strazza.
La mostra “Diaspora del Mito” resterà aperta al pubblico fino al 21 luglio 2019.
Per l’occasione è stata realizzata una pubblicazione edita da Gutenberg Edizioni, contenente le presentazioni di Giovanna Tagliaferro (Direttore della Fondazione Rocco Spani onlus); il contributo critico di Massimo Bignardi; le schede critiche e biografiche di Greta De Marchi, Francesca Maria Menchinelli, Silvia Neri e Maria Carmela Viviano e un apparato iconografico.