Il Museo FRaC di Baronissi ospita la mostra personale di Pino Latronico, curata da Massimo Bignardi e che sarà inaugurata sabato 25 marzo, ore 19:30. L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo 17×24, edito da Gutenberg Edizioni, a cura di Massimo Bignardi.
Un percorso espositivo tracciato da trentacinque opere, tra dipinti, disegni, acquerelli, realizzate dall’artista, nativo di Sarconi in Lucania e salernitano di adozione, dal 1978 ad oggi.
Un estratto dal testo critico di Bignardi
L’ironia, in pittura, così come è da quasi cinque decenni nell’esperienza di Pino Latronico, non assume il senso che ritroviamo nel discorso verbale, in pratica un espediente con il quale si mira ad enfatizzare o a ridicolizzare una verità, affidandosi alla correlazione tra la parola e l’espressione del viso o delle mani, tanto meno a rendere esplicito il tentativo di porre in ridicolo un concetto o, meglio, un pensiero figurato. In tal senso, penso, per fare uno dei tanti possibili esempi, alla scultura ‘Ironia’, un bronzo di Fausto Melotti del 1979, una sintesi compositiva tra una forma geometrica, il corpo e una linea curva chiusa a terra da una spirale. Questa è l’ironia che ritrovo nella pittura di Pino Latronico, di recente declinata anche in alcune prove in ceramica, piccole sculture in terracotta ingobbiata, realizzate nel corso del 2020. […]. Latronico la rende esplicita ne ‘La giostra della vita’, del 2019, un dipinto che, nella tridimensionale struttura compositiva, si serve di un meccanismo che gira su se stesso e mette in scena una giostra di figure simboliche. C’è uno scarto tra il dettato della figura, una formosa giovane donna nuda, con i caratteri fisici ai quali Pino ci ha abituati sin dalle sue prime significative opere degli anni Settanta, e la ruota che le gira intorno all’altezza del bacino e dell’inguine. Infatti, diversamente da opere quali ‘Travestimento’, oppure ‘Trasmutamento’ improbabile, entrambe dello stesso anno, che offrono dell’immagine due punti di vista – chiuso e aperto –, determinati da piani complanari, ne ‘La giostra della vita’ le soluzioni sono molteplici. La ruota ha la possibilità di girare e di relazionare il corpo nudo a figure simboliche, alternando pieni e vuoti, tale da originare nuovi dettati formali.
Biografia
Pino Latronico è nato a Sarconi, in provincia di Potenza, nel 1952. Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, ove ha studiato sotto la guida dei maestri Giovanni Brancaccio e Armando De Stefano. Ha insegnato discipline pittoriche al Liceo Artistico di Salerno. Il profondo e passionale interesse per le arti, lo spinge a travalicare la prediletta dimensione pittorica, per sperimentare ogni altra manifestazione d’arte quale la fotografia – iniziata con Mimmo Jodice nel 1973 all’Accademia di Belle Arti di Napoli – l’incisione, la scultura e la ceramica. Vulcanico ideatore e creatore di funzionali oggetti d’arte e di raffinati elementi d’arredo, è , tra l’altro, esperto ed appassionato conoscitore di ogni forma di restauro.