Descrizione
Pittura e arte spesso si abbracciano, due mondi che si rincorrono, che si accontano a vicenda. Come nella pittura così nella poesia, è proprio il caso di dire. Questo è il tratto distintivo di Valter Catoni, che coltiva da anni la passione per la scrittura e per le arti figurative. Eclettico, curioso sperimentatore, la sua personalità poliedrica esplora sempre nuove angolazioni di ricerca. Un percorso che è stato a lungo allenato nel comporre la sua collezione di opere d’arte, un’attività che ha portato avanti a latere della sua notevole carriera di manager d’azienda.
Nulla accade per caso, e talvolta, persino una stella, una “spilla appuntata sul cosmo” viene in soccorso per riportalo alla dimensione dell’infinito, come scrive lui stesso in uno dei suoi testi più belli che (nello specifico) accompagna l’opera, “Il voyageur e la fantasia”. “Una spilla appuntata sul cosmo ci riporta all’infinito/mentre una voce rincorre la sua luce per non restare sola. Realizziamo solo ciò che riusciamo ad immaginare /senza fantasia non ci sarebbe né futuro né scienza”. Con spirito audace, Catoni ha desistito dall’inganno di pensarsi dentro a una vita ben definita, dentro un cerchio chiuso, dentro un’unica professione, ed è da quello spazio espanso che è iniziata l’indagine e la sua interessante ricerca artistica. Non a caso, nell’opera, “L’ultimo uomo, la terra dallo spazio” emerge proprio questa necessità di superare ogni confine.
“Regalerò al vento l’ultimo respiro /
poi resteranno soltanto meravigliose rovine”
Certo è, che se le ‘meravigliose rovine’ che restano, sono le sue opere, è una vera fortuna per Valter Catoni e anche per noi quella di riscoprirsi pittore. Considerando alcune delle sue opere, come quelle della serie “Memoria Collettiva”: “H&N”, “Saigon” o “Kabul”, Catoni non esprime opere avulse dal contesto storico, anche quello più drammatico e lo fa con grande originalità. Parallelamente però, nel suo frasario pittorico viene contemplato sia l’ambito della fantasia e della bellezza del paesaggio e dell’arte, che quello delle proprie memorie personali. E qui gli esiti sono ancora più interessanti, più poetici, con opere come “Foto strappata”, o “Tempesta improvvisa sul mare”, o ancora, “Contaminazione”. Tutte opere che riassumono in un condensato lieve di ricordi la sostanza effimera della sua ricerca di vita autentica e di visione artistica. Negli ultimi anni Catoni ha riscoperto e svelato un coté artistico di grande considerazione che lo fa svettare nel panorama espressivo romano con una sua propria voce affascinante e fuori dal coro.
Un catalogo a cura di Paola Valori.
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